Eternità: non solo immortalità
E
Tb 13,1: "Benedetto Dio che vive eterno! "
Signore Dio!
Tu ci hai messo in cuore il desiderio di vivere per sempre, al punto che la
realtà al mondo più sicura di tutte, la nostra morte, è la più ignorata. E'
quella contro la quale le poche persone pensanti del pianeta si ribellano di
più.
Questo "vivere per sempre" ci porta a lottare con tutte le nostre
forze contro la malattia, ed ogni nuova ruga, ogni scoperto capello bianco ci
innervosiscono terribilmente: avrebbero il compito di "avvisarci" ma
troppo spesso il loro richiamo è scritto sulla sabbia del mare dove l'onda
passa e tutto cancella. Vorremmo continuare a vivere nei nostri figli: fin
troppo spesso li avvertiamo come un prolungamento di noi stessi più ancora che
realtà significative in sè: nostro successo è il loro distacco.
Talvolta
addirittura ci illudiamo di "eternarci" nelle cose, dell'opera d'arte
fino alla villetta in campagna: "entrandoci i miei nipoti si ricorderanno
di me quando non ci sarò più". Forse la sciocchezza arriva a confondere l'eternità
con la celebrità: non potranno ricordarmi come Dante Alighieri, ma ho fatto
abbastanza per essere a lungo ricordato!
Qualcuno
addirittura a sperare che il denaro accumulato gli potrà garantire una vita
lunghissima, confidando nel veloce avanzare della ricerca scientifica, dalle
cellule staminali in poi.
Qualcun altro
invece, furbescamente sorride e irride davanti a questo pur insopprimibile
bisogno di natura: dal niente veniamo e verso il niente siamo incamminati: solo
l'ingenuo e il codardo si sperano eterni.
Ma tu hai
detto, Signore: "chi mangia di questo pane vivrà in eterno" (Gv 6,51)
e già Geremia osava affermare "ti amo di amore eterno" (Ger 31,3). E
ancora "avrete nel mio nome la vita eterna" (Gv 20,31). E ancora
"la vita eterna si è fatta visibile" (1Gv 1,2).
Ma tu,
Signore, non ci garantivi soltanto l'immortalità dell'anima dopo la morte e del
corpo dopo il giudizio universale!
Chiamandoci
figli, per davvero e non per finta, ci rivelavi che il credente, il credente
nell'Amore "Dio è Amore e chi è nell'Amore è in Dio" (lGv 4,8-16) non
solo ha una vita prolungata dove il passato si travasa nel futuro attraverso
l'attimo del presente, ma noi siamo fin d'ora partecipi in Cristo della tua
vita eterna dove il tempo non è più ma è sostituito dall'attimo in cui passato
presente e futuro, di sempre, sono racchiusi in totale pienezza.
Tu ci parlavi
di vita eterna non come di una vita umana prolungata, ma come vera vita divina,
di "qualità" divina, già fin d'ora presente in noi, di cui solo di là
potremo follemente sbalordirci!
Insegnami,
Signore, a inginocchiarmi davanti al tabernacolo che sono io, che sono tutti
quelli che credono più nell'Amore che nel denaro e nella salute: il tuo
tabernacolo eucaristico, in "quel giorno" si dissolverà in polvere.
Ma io, tuo figlio per grazia, brillerò dopo spenta l'ultima stella del Cielo!
Come non potrà
tutto il resto diventare un pò relativo, a cominciare dalla salute, a confronto
con questa nascosta realtà e chiara promessa?