Divorzio: Inginocchiarsi e basta!
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Mt 10,11: "Chi ripudia
la propria moglie (marito) e ne sposa un'altra(o)?"
Come spiegare
ai giovani ed alle loro compiacenti famiglie che l'"amore in prova"
della convivenza è un amore sempre pronto a fare le valigie davanti alle prime
difficoltà, mentre un legame solido e "pubblico" può aiutare ad
insistere nel superare ostacoli che sembravano invalicabili?
Come spiegare
che il valore della fedeltà coniugale, un tempo sostenuto dal pericolo di figli
dal padre incerto, conserva la sua validità anche eliminato il
"pericolo" della procreazione, perchè la fedeltà è il rapporto unico,
irreversibile, eterno dei cuori?
Come spiegare
alle nostre famiglie che l'Amore non è soltanto un sentimento spontaneo come
l'innamoramento ma è anche una decisione?
Come spiegare
che l'Amore non è una giungla dove nascono spontaneamente fiorellini profumati
e piante velenose, ma assomiglia piuttosto ad un giardino che va
consapevolmente curato ogni giorno con la zappa del dialogo
profondo da cuore esplorato e scoperto a cuore esplorato e scoperto, che va
costantemente irrigato con l'acqua pulita della trasparenza assoluta, che va
curato anche permettendo all'altro di usare per amore e con amore le cesoie che
tagliano spine e rami secchi, abitudini residue degli egoismi precedenti di
ciascuno dei due?
Come spiegare
che l'atteggiamento di comprensione della Chiesa oggi verso le "posizioni
regolari" non è compassione ma accoglienza: chissà quanto più bene possono
fare quei due in Parrocchia, più di tanti regolarissimi
"imbalsamati"!
Come spiegare
che anche l'amore fisico non può assomigliare alle passioni della belva ma va
reciprocamente educato in un dialogo anche verbale, capace di fame il momento
in cui ciascuno avverte che l'altro si sta consegnando rivelandosi pronto a
vivere e morire per il coniuge?
Come spiegare
che l'accoglienza di un figlio solo dopo essersi levati tutti i precedenti
capricci, dalla casa super accessoriata, all'auto sempre nuova, ai pranzetti
caratteristici, alle ferie più esaltanti.... ecco che allora, abituati a vivere
solo per sè, come non diventerà un, sia pur simpatico, guastafeste il figlio
che ti leva il sonno, prima, e la tranquillità poi?
Come spiegare
ai giovani sposi che l'Amore del Signore, invocato in una regolare preghiera di
coppia, può dare il coraggio di restare fedele al coniuge malato incurabile,
perfino impazzito, e perfino il coraggio di perdonare un tradimento?
Come spiegare alle giovani famiglie di oggi che la libertà di coscienza e
di pensiero non ci autorizza a "smontare" il progetto originale del
Creatore pensando a nuclei "familiari" o temporanei, o gay, o
tripolari, o escludendo i figli, o equiparando la poligamia islamica con le
monogàmia occidentale, o instaurando rapporti dove per fatto preventivo
reciproco ciascuno dei due o tre, o più, concede e caldeggia il rapporto di
ciascuno con altri al di fuori del rapporto originario per incrementarne le
esperienze affettive ed esistenziali. Ma il costruttore di un'automobile cosa
penserebbe di chi volesse smontarla e ricomporla secondo il proprio gusto?
Signore Gesù!
Noi crediamo nella famiglia come (forse unica) la Chiesa anche oggi ce la
propone, perchè ce lo hai detto Tu.
Noi vogliamo credere per fede, come per
fede crediamo nell'Eucarestia. Anzi, ancora di più: perchè nell'Eucarestia non
vediamo niente e nel Sacramento del Matrimonio infranto vediamo ben chiaramente
l'Amore infranto.
Aiutaci a credere, anche nelle più acrobatiche situazioni, a
credere nella invenzione divina della famiglia, perchè l'hai detto Tu.