Materialismo: il corpo spirituale oggi, anche nelle sue parti! - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Materialismo: il corpo spirituale oggi, anche nelle sue parti!

M
 
Eb. 10, 22: "Lavate il vostro corpo con acqua purificante".
 
Tu mi hai dato un corpo e sei contento se diventa il più bello possibile, tu gradisci, Signore, un corpo: Trasparente, in questo mondo di corazzati, capace di far intravvedere il tesoro dell'anima immortale che lo abita; un corpo che non ferma gli occhi alla buccia della persona ma invita a gustarne la polpa più nascosta, il mistero del cuore, un corpo che rivela i tesori del cuore.
 
Armonioso, in questo mondo di violenza, bello a tutte le età perchè sul suo volto si legge l'armonia della pace interiore, un corpo che ha addomesticato tutte le passioni al passo di danza della pace, dell'accoglienza, dell'amore.
 
Vivo in questo mondo di appiattiti, capace di risvegliarsi per il profumo di tutte le gioie belle e sante della vita, capace di stupore, di incanto, di palpito eppur capace di lasciarsi trafiggere quando il profumo svanisce e la rosa della vita appassisce trafiggendo il corpo con le spine del dolore e della malattia. Beato il volto che dice la gioia e l'esultanza dell'incontro.
 
Beati gli occhi che guardano senza trafiggerti con il giudizio, senza scivolare superficiali, bussando rispettosi alle porte del cuore.
 
Beata quella fronte dove le rughe disegnano gli anni e le fatiche accolti nella pace.
 
Beate le labbra che sanno parlare solo dopo il silenzio, che sanno parlare per dire le cose che contano, al posto delle solite chiacchere, che sanno dire solo con Amore e per Amore.
 
Beate quelle braccia che sanno abbracciare senza rinchiudere, desiderose di abbracciare ed essere abbracciate da chi ami ma desiderose anche di abbracciare chi non è abbracciato mai.
 
Beate quelle mani più felici di dare che di prendere, capaci di congiungersi neI gesto misterioso della preghiera, che sanno toccare il proprio corpo, il corpo degli altri, ricordandosi che 4uesto corpo è polvere, destinato alla polvere, ma fin d'ora è polvere di stelle, quelle stelle che brilleranno per sempre nel cielo di Dio.
 
Beato chi sa chiudere gli occhi e carezzare il proprio corpo come si carezza un vaso d'argilla ripieno di Spirito Santo, e inginocchiarsi davanti allo specchio di se stessi come davanti al Tabernacolo.
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