Sorriso: carità dell'ironia - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Sorriso: carità dell'ironia

S > Sorriso
1Re 20,11: "Chi cinge le armi non si vanti con chi le depone"
Che bello, Signore Gesù, incontrare una persona capace di guardare con ironia sè stesso e di lasciarsi guardare con ironia dagli altri: non invecchierà mai!
Che bello quando qualcuno fa dell'ironia benevola verso di me: posso capire che non mi è passato accanto senza accorgersi che al mondo c'ero anch'io!
Che bello quando chi è stato calpestato dal mio passaggio riesce a farmelo notare con amorevole ironia: ha trovato la scorciatoia più sicura per arrivare al mio cuore, più veloce dell'autostrada della correzione fraterna!
Che bello soprattutto quando io riesco a fare dell'ironia verso me stesso, per davvero, tanto davvero che mi lascio prendere in giro anche dagli altri: allora sono capace di:accettarmi nonostante i miei limiti. Allora riesco a credere di essere accettato anche da te, Signore, nonostante i miei peccati!
Che bello incontrare persone che sanno intrattenere l'ambiente con la loro ironia, e le loro battute, senza mai cadere nella banalità e nella volgarità: hanno imparato a camminare sul filo del rasoio.
Che bello incontrare persone capaci di allegria non per mettere se stesse al centro dell'attenzione, ma perchè la gioia circoli in un ambiente e tutti si vogliano per un attimo più bene!
Che bello incontrare qualcuno capace di tanto amore da riuscire a far accogliere la facezia anche nel mondo pesante della malattia e della disperazione!
Ricordami sempre, Signore mio, come diceva S. Filippo, che "si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile d'aceto".
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