Bene e male - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Bene e male

B > Bene
Lc 4, 2: "per 40 giorni fu tentato nel deserto dal diavolo."
Signore Gesù: se mi guardo intorno vedo folle di persone in preda alla comodità, alla passione. al piacere, alla pigrizia, soprattutto. Gente che si lascia andare. Ma il tuo deserto é stato lotta.
Vedo gente che lotta contro la concorrenza commerciale, contro il nemico politico, contro l'avversario sportivo, contro il collega per la promozione professionale, contro l'amica o la suocera che ti denigrano.... Tu mi domandi una lotta dentro!
Vedo gente che lotta accanitamente sul lavoro, per permettersi di non lottare più, nella pausa delle ferie, nella tranquillità del capitale accumulato, nella pace della pensione. Ma Tu mi dici che tutta la vita è lotta!
Vedo il mondo TV che sorride belva quando non lotta più, perché può lasciarsi andare alla voglia spontanea della bevanda e della leccornia, alla voglia spontanea del riposo spensierato, alla voglia spontanea del sesso sfrenato, ma Tu hai lottato!
Tu ti sei preparato nella fatica del digiuno alla lotta contro l'Avversario che abita in ciascuno di noi: non ti sei lasciato andare alle tre facili offerte elegantemente presentate. Hai lottato!
Tu che hai respinto la tentazione del cibo senza fatica, aiutami a lottare contro il fascino avvincente del piacere a buon mercato, cogliendo nella fatica il valore vero delle cose.
Tu che hai respinto la tentazione del potere senza servizio, aiutami a lottare contro il fascino insidioso di essere qualcuno, per servirmi del prossimo, anziché servirlo.
Tu che hai respinto la tentazione di servirti addirittura di Dio e dei suoi angeli, aiutami a lottare contro il fascino malsano di una fede parafulmine della mia tranquillità anziché fuoco per le mie pigrizie!
Grazie perché mi hai salvato dal credere che bene e male siano solo funzioni chimiche della mia corteccia cerebrale, o solo arbitrari decreti della maggioranza.
Grazie perché mi hai salvato dal credere che ciò che sento oggi è la legge del mio vivere, mentre i secoli hanno continuamente spostato e invertito i confini del bene e del male!
Grazie perché mi hai salvato dal credere che un fine ritenuto buono dipinge di bontà ogni mezzo, così che poi il solo bene collettivo conta, sospingendo la morale della persona nei confronti del privato opinabile. Grazie perché mi hai salvato dal credere che io sono il risultato meccanico e inevitabile di tutte le mie scelte precedenti, affondando radici di necessità nelle tenebrose regioni dell'infanzia.
Grazie perché mi hai salvato dal credere che il sole dell'avvenire saluterà un mondo domani ne­cessariamente più fraterno.
Grazie, Signore, perché mi hai fatto aperto al bene e tentato dal male, capace di peccato e perciò di salvezza: grazie perché se Tu non fossi libero e spirituale, io non sarei uomo!
Signore Gesù, in questo mondo di gente che si lascia andare alle più penose, squallide e perverse spontaneità, fa di me, a tua immagine, e con il tuo aiuto, un lottatore sereno, gioioso e inesorabile, per domare le belve del mio cuore e fiorirne il giardino dell'Eden rinnovato!
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