Stelle: vegliandole "Benedite stelle del Signore, il Signore"
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Sal 136,9: "Benedite
stelle del Signore, il Signore".
Mi sembra spesso di essere chissà chi. Qui invece mi ritrovo piccolo e
fragile, in balia di questa creazione improvvisamente invincibile. Tu mi hai detto che io sono come il fiore del
campo che il mattino spunta e la sera,
falciato, dissecca. Affondo le dita in questa terra dalla quale provengo, alla
quale ritornerò. Anch'io ho visto persone accanto a me, rocce incrollabili,
crollare. Anch'io mi sento più vero quando mi riconosco fragile. Anch'io sento
che posso amare e stimare solo chi si riconosce fragile come me davanti a una
creazione invincibile. Altrimenti sarebbe un superficiale.
Raccolgo un
filo d'erba, fisso una stella. Carezzo il mio viso e mi sento appoggiato sulla
crosta terrestre... e passo in moviola i sentimenti che palpitano in questo
momento nel mio cuore. Mi assale il sospetto che sia tutto e solo un gioco di
leggi chimiche.
Ma tu, Gesù,
mi hai detto che tutto è Provvidenza, come per i passeri del cielo e i gigli
del campo. Io mi sento allora parte piccolissima di un mosaico enorme, di una
"Storia infinita" nelle tue braccia!
Allora sento
che vorrei qui, davanti al tuo cielo, essere abbracciato da qualcuno che ci
sentisse abbracciati, nel tuo mosaico, dalle tue braccia universali.