Poveri: nel sospetto verso il benessere
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Mt 19,22: "Se ne andò triste perchè aveva molti beni"
Insinua, Signore, nel mio cuore, il sospetto verso la ricchezza, per il
pericolo che indurisca il cuore di me che la possiedo, o meglio, ne sono posseduto.
Il sospetto verso la ricchezza che rischia, per il ricco come per il
povero, di trasformarsi da strumento per vivere, in fine della nostra vita, nel vorticoso accumularsi in misera
compensazione alle frustrazioni della mia vita.
Il sospetto verso la ricchezza che può farmi ateo quando mi offre la chiave
magica di una presunta onnipotenza.
Il sospetto verso quella ricchezza che rende le mie mani ormai così piene
di cose, da nulla poter più ricevere nè da Dio nè dagli uomini!
Signore Gesù, insegnami il sospetto verso la ricchezza, assieme all'amore e
alla compassione per il ricco, spesso più povero dei Poveri!
Insegnami a sperare per chi amo il volersi bene ben più che il voler avere:
saranno più felici nella modestia che nel ben-essere... che poi è ben-avere!
Suscita nel mio cuore una compassione grande per tutti coloro che pensano
di riempire con le cose il vuoto del proprio cuore.
Impietosiscimi degli uomini disinvolti, luccicanti, realizzatori,
inappuntabili, capaci di sfondare i cuori con la stessa facilità con cui sfondano sul mercato.
Fammi sentire
affittuario e non proprietario delle cose e del denaro, pronto a donare con
gioia tutto quello che fuoriesce dal piatto del mio sostentamento quotidiano.
Fammi sentire
il mio fratello bisognoso come proprietario di diritto, e non per generosità,
del mio superfluo.
Incanta il mio
cuore di chi sospetta del denaro e si sente ricco soprattutto dell'Amicizia con
il Povero e con Te.