Ultimi: riconoscerTi in ginocchio nel buon ladrone crocifisso
U > Ultimi
Mt 25,40:
"...l'avete fatto a me".
Ti domando in
ginocchio di toccarmi il cuore, Signore, per cambiare i miei gusti: in questo
mondo dell'immagine e della figura dammi il gusto per lo Sfigurato, il gusto di
stare con quelli con i quali non sta nessuno.
Cambia il mio
cuore davanti allo scippatore che mi deruba per farsi la dose: insegnami a
compatirlo anziché odiarlo.
Insegnami a
guardare il mondo delle "persone perbene", a fissare l'immagine di
"quelli che contano" e riescono nella vita senza desiderio e senza
invidia: non vorrei mai pagare per il successo il consueto prezzo della
corruzione in cravatta e colletto bianco.
Tocca il mio
cuore per arrivare a sperare che anche dal carcere, ordinaria scuola di delitti
peggiori, possa uscire un'anima convertita: altrimenti non crederei nella Tua
onnipotenza.
Spegni Tu la
mia ribellione davanti alle nostre carceri traboccanti di Extracomunitari,
seminatori di morte nelle nostre città: voglio pensare che sono ora in carcere
perchè il nostro benessere li aveva prima incarcerati nella loro Terra
d'origine.
Purifica Tu il
mio sguardo quando fisso il volto ringhioso del Malvivente catturato nel video
del Telegiornale: voglio domandarmi dove sarei io se fossi nato e cresciuto al
suo posto.
Fammi
trasalire di fronte alla barbarie legalizzata ed inutile della pena di morte,
quando mi ricordo che neppure Tu, autore della vita, osi toglierla al
malfattore che la toglie agli altri.
Mettimi in
cuore il desiderio di varcare anch'io almeno una volta nella vita, la soglia
del carcere, per visitarti presente dietro le maschere di rabbia e di
sofferenza dei detenuti.
Ti prego,
Signore, per il mondo dimenticato degli Agenti di custodia: scampali dal facile
pericolo di considerare i Carcerati come bestie in gabbia, o bestie da macello,
riuscendo invece a ritornare la sera in famiglia spensierati ed affettuosi
verso i loro bambini.
Ti prego,
Signore, per il mondo squallido dei tribunali, dove le persone diventano fogli
e pratiche, dove le lungaggini snervano e disperano, dove la verità è difesa
col denaro: suscita Tu avvocati e giudici capaci di ricordarsi sempre che anche
gli imputati hanno un bambino a casa e una mamma in lacrime.
Salvaci
dall'insidia di considerare la persona umana coincidente con la sua salute, con
il suo cibo, con il suo sonno, e perfino con i suoi soldi: ricordami che ogni
volta che stringo un corpo, giovane o vecchio, uomo o donna, sano o malato,
bello o brutto, bianco o di colore, ogni volta sto stringendo qualcosa di
immensamente di più di quel corpo.
Insegnami a toccare ogni corpo umano con più trepidazione di quando
toccassi l'Eucarestia: quel pane che Ti contiene finirà. Quel corpo umano che
tocco, attraversando la tomba, brillerà in eterno nel Tuo cielo!
Insegnaci ad
inginocchiarci trepidanti davanti alla vita umana inutile e dispendiosa ma
impagabile del morente: Tu solo sai quanto valga quella vita così vicina alla
Tua sulla croce!