Borghesismo: finto cristianesimo
B
Lc 10,31-32: "quando il sacerdote lo vide passò oltre."
Non permetterci, Signore, di scaricare su
Chissachì la responsabilità delle atroci sofferenze che abitano appena accanto
all'uscio di casa nostra: il mio silenzio e la mia pigrizia mi fanno omicida
per omissione di atti d'ufficio.
Insegnami a sognare
una società realmente fraterna senza accontentarmi di atteggiamenti
assistenziali ma neppure sognando che dei strutturalmente imposti dall'alto
possano creare la felicità.
Fammi scoprire
che la pur necessaria giustizia sociale, davvero indispensabile, non basta per
creare l'amore, e perciò la gioia, nei nostri cuori. Ma impedisci alle persone
di buon cuore di fare il sordo alle urla lancinanti della giustizia.
Tocca,
Signore, il cuore e il portafoglio di noi borghesi di questomondo, suscitando
la nostra consapevolezza fino ad avvertire non come un dovere ma come
un'esigenza il gesto di compromettermi stabilmente per gli Ultimi.
Rendimi diffidente verso il singolo gesto di
carità con cui vorrei imbavagliare la mia coscienza di benpensante spensierato,
ma rendimi tuttavia attento a scorgere se in quel gesto non fosse nascosto un
tuo tranello d'amore per spalancare gli occhi del mio cuore.
Allontanami
dall'immagine del borghese che vive riparato dal mondo nel castello prigione
della sua abitazione superaccessoriata, dietro le finestre a doppi vetri per
difendersi dall'urlo del Disperato sotto casa.
Trasforma
l'istintivo disprezzo per questo mondo di borghesi, sportivi, luccicanti,
rampanti, giovanili, sani, belli e feroci, in compassione serena e fraterna per
queste persone che, insterilite nel cuore, avanzano smaglianti e sorridenti
scavalcando inconsapevoli il cadavere dei fratelli.
Fammi amorevole elemosiniere dei borghesi che
incontro sul mio cammino, apostolo per quelli che mi guardano passando sprezzanti,
capace di palpitare per quelli che stritolano chi amo, invocando dalla vita e
da te segnali evidenti per guarirli dalla loro cecità omicida e suicida.