Resurrezione: noi in Lui, perciò fin d'oggi con-risorti! - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Resurrezione: noi in Lui, perciò fin d'oggi con-risorti!

R > Resurrezione
1Cor 15,21: "A causa di un Uomo verrà anche la resurrezione degli uomini".
Il Vangelo ci dice insomma che la Resurrezione di Gesù è l'inizio della vittoria definitiva del Bene sul Male, della Vita sulla Morte, per ciascuno e per tutti, per il singolo e per la Storia collettiva.
Ma è fin troppo logico domandarsi se un fatto che ci coinvolgerebbe talmente sia o non sia un fatto storico: "E' QUALCOSA CHE E'CAPITATO" o non solo una espressione della fede dei discepoli? E' così che raccogliamo una intuizione, un suggerimento... una ispirazione di uno dei più grandi teologi del nostro secolo, Karl Rahner, considerato l'architetto della teologia cattolica del Concilio Ecumenico Vaticano II, nel suo libro "I fondamenti della fede".
Si tratta allora di affermare che la "storicità" della Resurrezione di Gesù è di un tipo così particolare per cui si rafforza quella caratteristica che già è fondamentalmente propria di ogni umano avvenimento. Si può riconoscere cioè come vero ciò che ci si aspetta che lo sia. Non nel senso che l'aspettativa crea l'avvenimento, ma nel senso che solo, per esempio, chi ama una persona conosciuta potrà cogliervi quello di bello che effettivamente c'è anche se difficile da scoprire.
Così si potrebbe forse dire che la "STORICITA'" della Resurrezione potrà essere colta solo da chi sente veramente nel suo cuore quell'"APPELLO ALLA RESURREZIONE", quel bisogno irrefrenabile cioè di una ribellione alla morte, una ribellione al peccato una ribellione allo scacco collettivo.
Sono necessari occhi assetati di luce per vedere la Luce!... senza che questo voglia dire che si tratta soltanto di una allucinazione!
Ma d'altra parte si può forse pensare che chi realmente avverte in cuor suo questo appello alla triplice Resurrezione di cui sopra costui, anche se non conosce espressamente Gesù il Cristo, o anche se lo conosce in forma così deformata da non desiderare che esista, tuttavia costui è ugualmente un credente nella Resurrezione, in maniera implicita, come crede nell'acqua chi sente la sete anche se l'acqua non l'avesse mai vista.
Si tratta della teoria che va sotto il nome di Cristiani Anonimi.
Da una parte allora, in maniera inversa, possiamo anche dire che non crede realmente nella Resurrezione chi, pur professandosi credente, non sente pressante l'appello alla triplice Resurrezione.
La Resurrezione di Gesù è dunque un "fatto storico" percepibile tuttavia soltanto con gli occhi della fede!
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