Schiavitù: contenta
S > Schiavitù
Lc 4,31-37: "Il
demonio uscì da quell 'uomo"..."chi è mai costui che comanda con
autorità?".
Signore Gesù!
Dònami di accorgermi presto che io voglio tristemente "tirare avanti"
la mia vita e ti prego addirittura domandandoti di tirare ancora avanti la mia
vita così piatta senza intoppi imprevisti.
Vorrei
aspettare con ansia il momento in cui essere "tirato", anzi,
"strappato" avanti dall'incontro con Te, come questo indemoniato.
Signore Gesù:
io non sono capace di cedere realmente e spontaneamente al tuo invito: bisogna
che Tu mi strappi dal mio tran-tran con qualche situazione traumatica: io sono
un "animale da botte".
Fammi avvilire
sentendomi sicuro, asserragliato e comodo nelle mie pantofole, incatenato da
questo demonio strisciante della mia pigrizia.
Fammi rendere conto di come anch'io, come questo indemoniato del Vangelo,
non ti domando nulla, non ti domando salvezza come tanti che vengono in chiesa
per domandarti la tua benedizione sulla loro tranquillità.
Anzi, se mi
rendo conto che mi vuoi salvare dalle mie pigrizie, allora mi verrebbe da
domandarti di levarti dai piedi e di lasciarmi quietare!
Fermami per
capire come Tu sia passato accanto all'indemoniato senza aprire la tua bocca e
lui abbia spalancato la sua per scacciarti. Allora Tu hai preso l'iniziativa e
gli hai fatto violenza imponendo la libertà a quello schiavo felice di esserlo!
Fammi scoprire
come anch'io sia, Signore, uno schiavo felice di esserlo! Tu sai quanto io mi
aggrappi alle mie debolezze come il malato febbricitante alle lenzuola riarse
della sua malattia.
Signore Gesù,
io non mi muovo verso di Te, ma muoviti Tu verso di me! Fammi violenza! Non
rispettare l'uso maldestro della mia libertà!
Mettimi
accanto persone che non si rassegnino mai a vedermi mediocre come sono, ma,
braccio fedele del tuo amore inesorabile, parlino al mio cuore, crudeli per
amore!
Mandami
persone custodi della mia vita di preghiera, della mia vita di carità, della
mia alimentazione al Pane quotidiano della tua Parola, della mia Amicizia con
il Povero, il Solo, il Disperato! Mandami persone autorevoli, capaci di farmi
volentieri abbassare le mie difese!
E se le
persone non possono sfondare le mie difese, ricorri all'autorità dei fatti:
sfonda la mia porta con gli avvenimenti, le illuminazioni o le sventure
necessarie per sobbalzare dal mio torpore.
Dònami di respingere la facilità per la felicità!