Preghiera: luce ai miei passi la tua Parola - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Preghiera: luce ai miei passi la tua Parola

P > Preghiera
Lc 18,1: "Pregare sempre senza stancarsi mai".
Sacralità di chi amo.
L'esperienza della preghiera con chi amo mi aiuta a ricordare con la testa e a rivivere con il cuore la fede nel fatto che il coniuge non è mai stato una mia personale conquista, ma un dono del Signore.
Di qui la sacralità di chi amo. Toccare lui è toccare un dono dell'Altissimo.
Preghiera e abbraccio venerante.
Ricordando che l'altro è dono, anzi, frammento, dell'Altissimo io cambio nell'abbracciare, e sento quando l'altro se ne ricorda nell'abbracciarmi!
Tento di esigere che l'altro lo senta, perchè io sento se lui lo sente!
Segnavia del cammino comune.
E' proprio utilissimo il momento della preghiera comune anche dal punto di vista della crescita personale:
infatti nella preghiera ciascuno mette nelle mani del Signore i propri propositi e i propositi di chi ama.
La periodicità della preghiera costituisce così una "tabella di marcia" del cammino con chi amo.
Interpellanza dell'Altissimo sulle scelte familiari.
Se comperiamo la macchina, se cambiamo casa, se ci comperiamo un altro bambino. A chi domanderemo consiglio? Ai nostri migliori amici, naturalmente. E allora lo domanderemo al Signore durante la preghiera di coppia: "Parla Signore, i tuoi figli ti ascoltano!"
Allora Dio entra non solo nel cuore, ma nell'orologio, nel calendario e nel portafoglio. Dio diventa qualcuno!
Ascolto dell'altro prima delle sue parole.
La preghiera mi aiuta a scrutare l'invisibile di Dio. Così imparo a scrutare l'invisibile dell'altro!
Me ne rendo conto quando mi accorgo che l'altro prima di ascoltare quello che dico, ascolta me. E io esigo di ascoltare l'altro prima di ascoltare le sue parole!
Preghiera: scuola di ascolto del cuore!
Esultanza di sentirmi eco del Padre per chi amo.
Quando io mi rendo conto che il Signore parla attraverso di me a chi amo, allora esulto di sentirmi strumento dell'Altissimo.
E se mi accorgo che l'altro mi sta accogliendo così, fragile eco della Parola del Signore, ecco che allora trovo il coraggio di dire tutto quello che non ero mai riuscito a dire fino in fondo. A dire non solo, ma anche ad ascoltare!
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