Gesù: capace di paura - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Gesù: capace di paura

G > Gesù
Mc. 15,34 :"Dio mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato?"
Grazie, Signore, perchè Tu, l'Onnipotente, te ne vai a Gerusalemme di nascosto, per paura che i capi del popolo possano trovarti e metterti le mani addosso: aspettavano infatti, come anche noi, un altro tipo di Messia.
E invece no: hai voluto condividere in tutto la nostra fragilità, paura compresa. Così Tu che eri e sei Dio, non ti sei comportato da Superuomo, da spaziale fantascientifico Superman!
Ti avrei potuto ammirare, ma non avrei potuto amarti! Ti avrei ascoltato parlare alla mia intelligenza, ma non ti avrei lasciato bussare alla porta del mio cuore!
Ti avrei seguito, entusiasta del Tuo guizzo, depresso delle mie fragilità, senza sentire il fascino misterioso di lasciar abitare nel mio cuore i sentimenti che erano e sono nel Tuo, come dice l'Apostolo Paolo! Questo io desidero davanti a Te vero uomo: non di imitare le tue acrobazie, ma di lasciarmi abitare dai Tuoi sentimenti, dai Tuoi gusti, dai Tuoi sogni!
Concedimi, Signore Gesù, il trapianto cardiaco del mio cuore, abitato da sogni piccini, individuali, pigri e goderecci, con il tuo Cuore, innamorato e universale!
Tu ti presenti a noi capace di paura. Non l'hai vinta con una particolare grinta del Tuo temperamento, ma come Tu stesso oggi ci dici, ascoltando una voce dal di dentro e dall'Alto che ti mandava!
Tu sudasti di paura al pensiero della croce: dona anche a me, Signore, di provare a me stesso con un brivido di paura che sto prendendo sul serio l'ascolto della Tua Parola su tempo, denaro, ferie, amori della mia piccola vita, ripetendo: "Non la mia ma la Tua volontà".
Fammi prendere coscienza delle mie paure davanti al Vangelo! La paura di domandarti nella preghiera il Tuo parere quando vorrei comperarmi un auto nuova, una casa nuova, un figlio nuovo.
La paura di accogliere un Povero a tavola. La paura di restare un'ora da solo con Te davanti all'Eucarestia. La paura di fare l'esame di coscienza in calma ogni sera!
Confida, Signore, anche a me il segreto del Tuo coraggio, nell'attingere alla voce di dentro la forza inarrestabile delle mie scelte di fuori!
E poi, Signore, nei momenti neri, quando per me come per Te la paura sembra prendere il sopravvento, aiutami a trovare la pace, ripetendo le Tue parole: "... Nelle tue mani affido la mia vita!".
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