Spreco: delitto!
S
Ab 3,14: "Questo è l'abuso di chi divora il Povero di nascosto".
Convincimi,
Signore, che io non posso fare tutto quello che voglio di tutto quello che ho,
perchè Tu hai fatto il mondo per tutti ed io non ho il diritto di accaparrarmi
per me solo quello che è di tutti!
Fammi attento
ad ogni spreco della mia tavola, nel ricordo costante che io sto mangiando e
sprecando tranquillamente solo perchè il dramma della povertà si consuma
distante dai miei occhi!
Fammi tremare
la mano mentre sto confezionando il sacchetto della spazzatura: il suo
contenuto avrebbe potuto salvare un bambino che oggi è morto per la mia
indifferenza.
Insegnami la
virtù semplice e preziosa del risparmio, a cominciare dal cibo avanzato in
tavola fino alla rinunzia di una particolare strumentazione dell'auto, fino
alla scelta della casa un po' più modesta di quella che potrei permettermi, non
per accumulare di più ma per donare di più.
Insegnami l'essenzialità per dare agli altri. Ma anche per saper apprezzare
adeguatamente tutto quello che ho!
Insegnami la
custodia degli abiti usati, ed anche l'uso per scelta degli abiti usati dagli
altri, per vivere almeno sul piano simbolico la vicinanza con quelli che devono
sempre usare abiti smessi per necessità. Insegnami uno sguardo attento e
trepidante verso il "Barbone" che incontro per strada suggerendomi al
contempo simpatia per lui e imbarazzo per il mio abbigliamento comune, per la
mia casa calda e riparata. Insegnami un distacco spontaneo verso il fascino
vuoto della moda, verso atteggiamenti luccicanti e spregiudicati, verso
acquisti effettuati in base al capriccio anziché per necessità.
Insegnami un
gusto gastronomico capace di coniugare la cura della cucina per amore dei
familiari con una semplicità del cibo preparato tenendo d'occhio, nella
fantasia, il volto di quelli che oggi non mangeranno.
Insegnami una
sovrana compassione per chi non sa viaggiare senza fermarsi all'autogrill per
consumare senza necessità quello che poteva trovare più semplicemente a casa
sua.
Insegnami lo
sconforto di un mondo assillato da cure dimagranti, frutto di una morbosa
golosità, nel ricordo trepidante ed affettuoso di chi mangia senza avere una
tavola su cui posare il piatto.
Insegnami a
leggere il tuo Vangelo, a fissarti a Betlemme e sul Calvario, a sognare la tua
casa di Nazareth, così da sentirmi, sentimentalmente "da una parte"
in questo mondo, dalla parte della maggioranza di questo mondo, sazio e
disperato, dalla parte degli Ultimi, dalla tua parte!