Le crisi valoriali e il fine dell’uomo: Il “diritto-a-essere”
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Un “diritto-a-essere”, che tutto oggettivizza e calcola, tende a negare la spiritualità, ma la consapevolezza delle proprie difficoltà dovrebbe render grati per ciò che si è e si ha, per esplorare e capire la libertà di poter creare; invece, nella superbia dei suoi risultati l’uomo si appropria di ogni merito e diritto, dimentico di essere solo amministratore che deve donarsi con il pensare e l’agire.