La ricerca di chi è l'uomo
Le Romanze
L’uomo impegnato nelle quotidianità può sentirsi compiuto e dimenticare chi
è realmente. Nell'uomo rifiutato e combattuto dalla società, isolato e
sofferente, emerge alta la domanda del senso della propria vita.
Con
orgogliosa autonomia l’uomo ha anche provato a costruirsi una ideale sussistenza;
il “Cogito, ergo sum”, ben oltre l’intenzione originaria, mostra piuttosto
l’autonomia di un uomo orgoglioso che per cercare tutto in sé non trova il suo
fine.
In
fondo, il sincero pensiero su di s’è non fornisce risposte, ma può emergere in
ciascuno con fondamentali domande: perché si vive e si muore? cosa devo fare
per vivere?
Nei
tempi e nei luoghi del mondo molti pensatori hanno fornito interpretazioni di
speranza o disperazione, di esaltazione o umiliazione, di sprone o annichilazione.
San
Giovanni della Croce disponeva di solide basi teologiche cristiane ed una
grande fede. Ma quanto aveva già studiato e meditato fu provato con il ‘fuoco’ dell’esperienza
di estreme avversità, di percosse dai confratelli, dallo squallore e solitudine
della gelida e soffocante cella. Le domande fondamentali dovevano allora risuonare
insistentemente alla ricerca in tutto sofferta, ma non disperata, giungendo ad
accarezzare con parole umane immagini mistiche della Creazione e
dell’Incarnazione.
Il
suo pensiero, spinto in ‘scene’ di amore e ‘dialogo’ trinitario, fu prima purificato al fuoco di crogiuolo [cf. Sal 66,10] nella
materialità del carcere e spiritualmente per la privazione dei sacramenti, raffinato [cf. Sal 12,6-7] con la
“notte oscura” e poi affidato a noi con la sapienza delle verità teologiche nella “Fiamma viva d’Amor”.