Fonti scientifiche
La spiritualità
Dalle opere di S. Giovanni della Croce emergono gli ottimi studi umanistici a Medina e universitari
a Salamanca; uomo colto, di grande ingegno e criterio, cita con moderazione autori
sia sacri (Agostino, Gregorio Magno, Tommaso d'Aquino, Teresa di Gesù, ecc.),
sia profani (Aristotele, Boezio, Bosdn, Ovidio).
Inoltre ha sapientemente utilizzato l'esperienza propria e altrui rintracciabile nei prologhi o con discrete allusioni nelle proprie opere maggiori, e di ciò fu testimoniato anche dai contemporanei.
Ma molti hanno testimoniato per la sua beatificazione di una scienza infusa e il suo confessore scrisse: «era la sua anima come un tempio di Dio,
soprannaturalmente illustrato, dove risuonavano oracoli divini per le anime che
lo avvicinavano».
Lo stesso Giovanni ne propone la possibilità in alcuni prologhi, in
particolare scrive nel prologo di ”Fiamma viva d’amor”:
trattando di cose tanto interiori e
spirituali,
per le quali in genere viene meno il
linguaggio
– ciò che è spirituale va ben oltre il senso
–,
con difficoltà si può dire qualcosa della
loro sostanza;
anche perché non si parla convenientemente
delle profondità dello spirito se non con
spirito profondo.
E, per il poco che ce n’è in me, ho rimandato
sino a questo momento in cui sembrerebbe che
il Signore
mi abbia aperto un poco l’intelletto e infuso
un certo fervore.