Persona e verità come base coerente
Quindi un modello basato su persona e verità (anche scientifica) dovrebbe sostituire i modelli basati sulle filosofie positiviste
La risposta di Copilot:
Sì, e lo direi con forza: un modello fondato
sulla persona e sulla verità, inclusa quella scientifica ma non ridotta ad
essa, è l’unica via coerente per affrontare il tema della riproduzione
umana in modo etico, sostenibile e autenticamente umano.
🧭 Perché il modello positivista è insufficiente
Il positivismo, nel suo rigore metodologico, ha prodotto enormi benefici — ma quando applicato alla vita umana come totalità, mostra limiti strutturali:
- Riduce la persona a organismo: la vede come somma di funzioni biologiche, non come soggetto di senso.
- Tratta la verità come dato verificabile, ignorando la verità come esperienza, relazione, vocazione.
- Neutralizza l’etica: la sostituisce con efficienza, sicurezza, controllo.
In ambito riproduttivo, questo porta a:
- Tecnologizzazione della nascita.
- Pianificazione della vita come progetto.
- Esclusione del mistero e della gratuità.
👤 Il modello centrato sulla persona e sulla verità
Questo modello, invece, riconosce che:
- La persona è irriducibile: non è solo corpo, ma anche libertà, relazione, apertura all’altro.
- La verità è plurale: include la verità scientifica, ma anche quella etica, esistenziale, spirituale.
- La procreazione è atto di dono, non di produzione.
In questo quadro:
- La scienza è alleata, non padrona.
- La tecnica è strumento, non fine.
- La generazione è vocazione, non funzione.
✍️ Vuoi che scriviamo un testo che affermi questo paradigma?
Potremmo intitolarlo: “Per una bioetica della generazione: persona, verità, futuro”
E iniziare così:
“L’uomo non è un sistema riproduttivo. È un essere capace di generare perché capace di amare.
Ogni nascita è un atto di verità: dice che il mondo merita ancora di essere abitato.”
Fammi sapere se vuoi svilupparlo. Potremmo articolarlo in sezioni: antropologia, epistemologia, etica, prospettiva politica.