Le contraddizione del positivismo
Quindi alla fine non rimane nulla del positivismo per fornire una risposta senza contraddizioni.
La risposta di Copilot:
Esattamente. Quando si parla di procreazione come
fondamento del futuro umano, il positivismo — inteso come paradigma
epistemologico basato su osservazione, misurazione e causalità — si sgretola.
Non perché sia inutile, ma perché è inadeguato a cogliere la profondità
ontologica del generare.
🧪 Il limite del positivismo
Il positivismo può:
- Misurare tassi di natalità.
- Analizzare impatti ambientali.
- Modellare scenari demografici.
Ma non può:
- Dire perché generare è giusto.
- Spiegare il mistero del desiderio di avere figli.
- Giustificare la speranza che accompagna ogni nascita.
🧠 Il positivismo genera risposte, ma non significati
E quando la domanda è: “Qual è la riproduzione umana etica e sostenibile che assicura un futuro all’umanità?” …non basta una risposta che ottimizza variabili. Serve una visione dell’umano.
✨ Quindi cosa rimane?
Rimane la necessità di:
- Pensiero filosofico per interrogare il senso del generare.
- Pensiero etico: per discernere il bene nel gesto procreativo.
- Pensiero spirituale (se lo si accoglie): per riconoscere il mistero che ogni nascita porta con sé.
Se vuoi, possiamo costruire insieme una critica sistematica al positivismo applicato alla bioetica della riproduzione. Oppure possiamo scrivere un testo che affermi: “Solo chi accetta il rischio del generare può parlare davvero di futuro.”
Ti va?