Il personalismo secondo S. Giovanni Paolo II
Il personalismo enunciato da Kant e ripreso dal
prof. Scheler è accennato insieme a
esposizioni e critiche del dottorando, poi professor Karol Wojtyła; in
seguito, nei testi per gli studenti del prof. Wojtyła, prese forma una morale
presentata con metodo scientifico, che il padre conciliare portò in forma di
contributi e discorsi al Concilio Vaticano II.
Rispetto alla ricerca razionalista della felicità tra
desiderio e morale, il personalismo propone la realizzazione di sé con la
partecipazione e la solidarietà: sono gli atti d’amore del servire e
amministrare che manifestano la persona.
Le opere magisteriali e pastorali del papa Giovanni
Paolo II hanno sviluppato i precedenti temi di persona e responsabilità verso
la famiglia e verso il prossimo, in particolare con Familiaris consortio
(1982) e Veritatis splendor (1993).