Statio III
Gesù cade la prima volta sotto la Croce
Isaia. 53, 4-6
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
Il diavolo torna a tentare con l’orgoglio, prima debolezza umana.
Voci dalla folla mettono in dubbio l’identità di Gesù «se tu sei Figlio di Dio...» invitando ad un atto che lo avrebbe manifestato come messia.
Gesù cade sotto il peso delle superbie e degli egoismi umani che si è addossato, ma non può cedere alla tentazione.
Grazie Gesù per il tuo silenzioso esempio di umiltà: quante volte vorremmo da Te la scorciatoia di un miracolo, ma tu per primo hai fatto non la tua volontà, ma quella del Padre.
Per fede possiamo accettare di essere figli adottivi di Dio, senza altre dimostrazioni che l’imitazione della tua umiltà.
Tu, che sai quanto può diventare penosa la condizione umana, soccorrici presto quando cadiamo in errore, affinché pentiti rivolgiamo i nostri pensieri alla tua dolorosa croce.